PUBLILIO SIRO (sec. I a. C.)

Publilio Siro da Antiochia, dove era nato, giunse a Roma schiavo, ma poi ottenne la libertà .
Si dedicò con grande successo alla composizione di mimi e Giulio Cesare stesso lo pose a confronto sulle scene col vecchio Laberio, che ne uscì sconfitto.

Dell'opera di Publilio Siro possediamo solo due titoli, "Murmurco" e "Putatores", per giunta di lezione incerta.

Ci sono stati, però, tramandati in una raccolta di età  imperiale, in senari giambici dal titolo "Publilii Syri Sententiae", circa 700 versi (forse non tutti autentici) di carattere sentenzioso. Che un autore di mimi (un genere grossolano, di facile appetibilità , spesso basato su frizzi, lazzi e futilità  mimiche) sia ricordato per i suoi versi moralistici può sembrare contraddittorio. Il fatto, però, si giustifica considerando che Publilio moderò la trivialità  del mimo con un contenuto più serio, quale può essere una sensata riflessione sulla vita, e un linguaggio più garbato.


editus ab

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